Nuove sfide alle porte per l’Istituto Grandi Marchi

21 novembre 2014

 L’Istituto che racchiude ben 19 aziende, tra le migliori dell’enologia italiana, ha presentato per la prima volta a Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, nel corso di una degustazione storica dedicata ai 10 anni di attività dell’Istituto, i principali numeri del percorso comune di Del Bosco internazionalizzazione iniziato nel 2004.

L’occasione ha dato modo ai partecipanti di condividere spunti riflessione sullo stato di salute del mercato del vino italiano. Per capire quali siano i margini del nostro Made in Italy e quanto c’è ancora da lavorare basta guardare alla nostra quota export in Europa e negli Stati Uniti. I due storici mercati di sbocco valgono oggi ancora i 2/3 del totale delle esportazioni, con il Canada al 13% e soprattutto Asia e Russia che non arrivano alla doppia cifra. I Grandi Marchi da dieci anni sono impegnati ad invertire questa tendenza per garantire competitività al vino Made in Italy su mercati fondamentali del futuro.

Complessivamente le 19 cantine simbolo del vino italiano nel mondo che fanno parte dei ‘Grandi Marchi’ (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca’, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) hanno investito in dieci anni circa 60mln di euro in attività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (negli ultimi 5 anni).
A questi vanno poi aggiunti 5,15mln di Euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell’Istituto Grandi Marchi. In 10 anni sono stati organizzati 49 eventi in Russia, 31 in Giappone, 22 in Canada e in Cina, 14 in Corea e 13 in India. Gli eventi hanno raggiunto anche il Brasile, Thailandia, Messico, Taiwan, Hong Kong e prossimamente toccheranno Malesia ed Indonesia.

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